Il Disturbo Borderline di Personalità è un disturbo caratterizzato da instabilità delle relazioni personali, dell’autostima, dell’umore e marcata impulsività.

Si ritiene che questo disturbo colpisca il 2% della popolazione generale con probabilità 5 volte maggiore tra consanguinei di primo grado.
Viene solitamente diagnosticato nella prima metà dell’età adulta se presenti almeno 5 dei seguenti elementi (DSM IV-TR):

– sforzi disperati per evitare un abbandono;
– relazioni interpersonali instabili ed intense;
– alterazione dell’identità;
– impulsività in aree dannose (soldi, sessualità, abuso di sostanze, comportamenti spericolati, abbuffate);
– minacce, gesti o comportamenti suicidari o automutilanti;
– instabilità affettiva;
– sentimenti di vuoto;
– rabbia immotivata e incontrollabile;
– ideazioni paranoidi o sintomi dissociativi transitori in situazioni stressanti

Tra le cause di tale disturbo si possono ipotizzare un’infanzia trascorsa in ambiente a rischio e invalidante e fattori genetico-temperamentali.
Il decorso del Disturbo Borderline di Personalità è estremamente variabile da soggetto a soggetto.
Nei casi più frequenti si assiste a un’instabilità cronica nella prima metà dell’età adulta con significativa diminuzione nel terzo e quarto decennio.
Tra i trattamenti più raccomandati vi è la Psicoterapia affiancata alla farmacoterapia.
Studi di follow up hanno mostrato che soggetti trattati con la terapia dopo dieci anni non presentano più tutte le caratteristiche per la diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità.

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