Psicoterapia Cognitiva

COS’È LA PSICOTERAPIA COGNITIVA

La Psicoterapia Cognitiva è una forma di psicoterapia nata negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60. I suoi fondatori sono universalmente riconosciuti in Albert Ellis (che elaborò una terapia chiamata REBT, Rational Emotive Behavior Therapy) e in Aaron Temkin Beck, che per primo chiamò il suo approccio Psicoterapia Cognitiva.

L’efficacia della Psicoterapia Cognitiva ha portato ben presto al proliferare di numerosi studi e alla nascita di varianti, risultato a volte di evoluzioni del metodo originario e altre volte di fusioni con impostazioni e scuole psicoterapiche differenti, al punto che oggi si usano i termini Terapia Cognitiva Standard, o TCS, per indicare il modello di Beck e differenziarlo da quelli successivi (costruttivismo di George Kelly, costruttivismo radicale post-razionalista di Vittorio Guidano, Terapia Metacognitiva di Adrian Wells, Schema Therapy di Jeffrey Young, e molte altre).

Il largo uso di tecniche di tipo comportamentista ha inoltre fatto sì che spesso la Psicoterapia Cognitiva sia chiamata Terapia Cognitivo Comportamentale, TCC (o CBT, Cognitive Behavioural Therapy).

Se si è interessati ad approfondire la nascita e la storia della Terapia Cognitiva si veda QUI.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE PSICOTERAPIE COGNITIVE

Nonostante le numerose sfaccettature, le Psicoterapie Cognitive condividono alcuni assunti di base.

La fondatezza scientifica, utilizzando tecniche e strategie d’intervento che derivano dalla Psicologia Scientifica. Studi condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore della Sanità hanno dimostrato l’efficacia della Psicoterapia Cognitiva come maggiore o pari agli psicofarmaci nella cura di molte patologie. Altri studi hanno dimostrato l’efficacia della Psicoterapia Cognitiva nella prevenzione di ricadute.

La concretezza, mirando alla comprensione ed elaborazione delle sofferenze attuali del paziente, e considerando gli eventi passati come fonti d’informazione della loro evoluzione.

L’attenzione allo scopo finale, concordando con il paziente gli obiettivi della terapia e un piano terapeutico che si adatti alle sue esigenze. Questo significa anche che si andrà ad operare in un assetto di collaborazione con il paziente, che avrà parte attiva nella relazione e di impegno anche al di fuori della seduta.

La brevità: anche se è molto difficile stimare la durata di una psicoterapia, per le numerosissime variabili implicate, la Psicoterapia Cognitiva risulta essere tra le più brevi (dai 3 mesi ai 3 anni, con cadenza settimanale o quindicinale, raramente si protrae per più di 4 anni).

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